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martedì 21 aprile 2015

Il decalogo per i "survivors" (anche di mieloma)


Sono 25 milioni nel mondo, e più di 2 milioni in Italia, le persone guarite da un tumore o in cui la malattia è tenuta sotto controllo. Di questi, circa 1 milione e 300mila sono sopravvissuti almeno 5 anni ad una diagnosi. Sono i cosiddetti 'survivors' o 'lungo sopravviventi': un 'esercito', fortunatamente, sempre più numeroso ma che rende oggi necessario anche un intervento psicologico ad hoc.

''Alcuni - spiegano gli oncologi, che discutono di questi aspetti in occasione del convegno 'Grandangolo 2015: Tumori dell'anziano e cancer survivors in oncologia ed ematologia' promosso dall'Accademia Nazionale di Medicina, che si è tenuto a Milano ieri e oggi - possono essere considerati guariti perché da molti anni non sono più evidenti segni della loro malattia. Per altri, sempre più spesso, grazie alle moderne cure, il cancro si è trasformato in una 'condizione cronica' con cui convivere, prendendo farmaci è sottoponendosi a regolari controlli''. E' il caso, per esempio, proprio del mieloma.

Varie in Italia le strutture specializzate per il trattamento di questi pazienti, come ad esempio l'Humanitas Cancer Center a Milano: strutture fondamentali anche perché riducono la pressione psicologica su questi pazienti, che non vorrebbero più sentirsi 'malati', evitando loro di rivolgersi ai diversi reparti di cura. Anche nella lungo-sopravvivenza, avvertono i medici, la chiave è la comunicazione, che permette di instaurare con il paziente un rapporto di continuità nel tempo, ove i controlli non sono vissuti con ansia o terrore, ma come parte dell'essere presi in carico per sempre. 
Dagli esperti di Humanitas Cancer Center, ecco 10 consigli, in una sorta di 'decalogo dei survivors': 
1. Non avere paura di affrontare il futuro con speranza e consapevolezza. Celebra la tua vittoria contro il cancro, da ricordare come un anniversario o un compleanno; può aiutarti a vivere il futuro     in modo più sereno.
 
2. Porsi degli obiettivi specifici, misurabili e credibili.

3. Mantenere uno stile di vita sano.

4. Richiedere dall'équipe curante un piano di controlli dettagliato. Ricordati degli screening e degli esami periodici.

5. Farsi seguire sempre da esperti.

6. Controllare gli effetti collaterali.

7. L'amore verso il partner e la famiglia sono uno stimolo per tornare alla vita. Se l'intimità durante la malattia ne ha risentito, non abbiate timore di parlarne con uno specialista.

8. Attenzione alla vita sociale. Le relazioni con amici e parenti possono esser messe a dura prova durante la malattia.

9. Tornare al lavoro.

10. Aiutare chi sta vivendo la stessa esperienza. Sconfiggere la malattia ti rende una persona speciale agli occhi di chi sta ancora lottando contro il cancro. Valuta la partecipazione ad iniziative di      volontariato o unisciti alle associazioni di malati ed ex pazienti per dare il tuo contributo. 

domenica 19 aprile 2015

Il Prunus spinosa, arbusto molisano, uccide le cellule tumorali




ROMA, 19 aprile - I molisani conoscono da generazioni le proprietà benefiche delle sue foglie e dei suoi frutti dal colore blu, tanto da utilizzarli per farci un liquore, il trignolino, o in aggiunta al tabacco della pipa. Ora però, per la prima volta, uno studio scientifico condotto dall'Istituto superiore di sanità (Iss) dimostra che il Prunus spinosa trigno - un arbusto spinoso che cresce in particolare proprio in Molise, nelle aree più incontaminate della Regione - ha un importante effetto antitumorale: il suo estratto, addizionato con una particolare miscela di aminoacidi, si è infatti dimostrato in grado di uccidere il 70-78% delle cellule tumorali utilizzate per i test in vitro e di inibirne la proliferazione.
A illustrare le potenzialità della 'pianta molisana' è la ricercatrice Iss Stefania Meschini, autrice dello studio in via di pubblicazione su riviste scientifiche, in occasione del IV Congresso internazionale di Medicina biointegrata : ''Il prunus - spiega - è ricco di antiossidanti e può contrastare la capacità di proliferazione delle cellule tumorali. Nella sperimentazione in laboratorio, abbiamo trattato con l'estratto della pianta cellule cancerose di pazienti affetti da cancro a colon, polmone e cervice uterina. Abbiamo quindi osservato che, da solo, l'estratto non aveva effetti, ma addizionato ad un particolare complesso a base di aminoacidi, minerali e vitamine, denominato Can, è stato in grado di ridurre la sopravvivenza delle cellule tumorali ed ha portato a distruzione tra il 70 e il 78% delle cellule cancerose nell'arco di 24 ore''. 
Il passo successivo, sottolinea la ricercatrice, ''sarà passare alla fase dei test su animali, con l'obiettivo di arrivare, nell'arco di qualche anno, alla produzione di un nuovo farmaco antitumorale''.
L'Iss, insieme all'azienda produttrice del composto, annuncia Meschini, ''ha depositato il brevetto delle miscela Prunus-Can, e per questo la formulazione potrà essere disponibile a breve come integratore a supporto delle terapie chemioterapiche''. L'estratto miscelato di Prunus, sottolinea il presidente della Società italiana di medicina biointegrata (Simeb) Franco Mastrodonato, ''sarà ulteriormente testato dal'Iss nella formulazione di integratore e sarà disponibile, in vendita nelle farmacie su indicazione medica, da maggio-giugno. Ciò è reso possibile sulla base dei test che hanno confermato la non tossicità del composto e previa la registrazione già avvenuta del composto stesso presso il ministero della Salute''. Inoltre, ''per motivi etici - precisa l'esperto - abbiamo ottenuto che il prezzo a confezione sia assolutamente accessibile, intorno ai 20 euro, rispetto ad un costo inizialmente stimato come molto più elevato''. In occasione dell'Expo di Milano, poi, ''lo studio sulle potenzialità del Prunus spinosa trigno - annuncia Mastrodonato - sarà presentato, il 25 giugno, alla comunità scientifica internazionale, nell'ambito di un convegno sulle terapie oncologiche integrate''.