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mercoledì 8 giugno 2016

DARATUMUMAB, killer del #mieloma:i numeri confortanti della sperimentazione


CHICAGO, 8 giugno - I dati di uno studio clinico di fase 3 MMY3004 (CASTOR) hanno dimostrato che il trattamento immunoterapico con daratumumab (DARZALEX®) in combinazione con una terapia standard, bortezomib (un inibitore del proteasoma [PI]) e desametasone (un corticosteroide), ha dimostrato una riduzione del 61% nel rischio di progressione o morte (sopravvivenza libera da progressione, PFS) rispetto ai soli bortezomib e desametasone nei pazienti affetti da mieloma multiplo sottoposti in media due linee terapiche precedenti (Hazard Ratio (HR)=0,39; CI 95% (0,28-0,53), p<0,0001).1
Secondo i risultati oggi annunciati da Janssen-Cilag International NV, daratumumab ha inoltre aumentato significativamente il tasso di risposta globale (ORR) [83% vs. 63%, p<0,0001]. Non è stata raggiunta la PFS nel braccio trattato con daratumumab rispetto alla PFS media di 7,16 mesi per I pazienti trattati con soli bortezomib e desametasone.1
Questi dati sono presentati in toto oggi  nel corso della “Plenary Session: Including the Science of Oncology Award and Lecture” alla conferenza annuale 2016 dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) di Chicago. Saranno inoltre inclusi nel programma di ASCO dedicato ai mezzi d’informazione. Questi risultati saranno illustrati nuovamente anche nel corso di una presentazione orale alla 21° Conferenza annuale della European Hematology Association (EHA) domenica 12 giugno alle 12:00 – 12:15 CEST +
“Abbiamo rilevato miglioramenti nella sopravvivenza libera da progressione e nei tassi di risposta globale con daratumumab in combinazione con le terapie standard”, ha dichiarato il Prof. Antonio Palumbo, Responsabile dell’Unità del mieloma multiplo del Dipartimento di oncologia, Divisione di Ematologia dell’Università degli Studi di Torino. “Questi interessanti risultati dello studio clinico di fase 3 dimostrano che un regime terapeutico basato su daratumumab migliora le risposte cliniche e aiuta a sottolineare il potenziale per i pazienti affetti da mieloma multiplo già trattati in precedenza”.
Oltre a rispondere all’endpoint primario di migliorare la PFS per un follow-up mediano a 7,4 mesi e ad aumentare significativamente il tasso di risposta globale rispetto ai soli bortezomib e desametasone, daratumumab ha presentato tassi doppi di risposta completa (CR) o superiori [19% vs. 9%, p=0,0012], inclusi tassi doppi di risposta parziale molto buona (VGPR) [59% vs. 29%, p<0,0001]. Non è stata ottenuta la PFS mediana, rispetto a una PFS di 7,16 mesi per i pazienti trattati con soli bortezomib e desametasone. I benefici del regime terapeutico con daratumumab in combinazione sono stati mantenuti in tutti i sottogruppi clinicamente rilevanti.1
“Janssen si impegna a ridefinire l’impatto dei tumori sui pazienti grazie a ricerche e soluzioni innovative. Siamo quindi estremamente incoraggiati dai notevoli risultati interinali di questo studio, che offrono un’importante analisi sugli effetti di daratumumab in combinazione con regimi terapeutici già affermati e illustrano le possibilità di questa immunoterapia nelle prime linee di trattamenti”, ha dichiarato Jane Griffiths, presidente del gruppo di aziende Janssen per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa. “Siamo impegnati a esplorare il valore completo del trattamento con daratumumab per i pazienti affetti da mieloma multiplo e a guardare in avanti, alla differenza che possiamo fare con dati di questo tipo”.
% Complessivamente, il profilo di sicurezza della terapia a base di daratumumab in combinazione era in linea con il profilo noto di sicurezza di daratumumab monoterapico (D) e di bortezomib in combinazione con desametasone (Vd), rispettivamente. Gli eventi avversi (EA) più comuni (>25%) [DVd/Vd] sono stati trombocitopenia (59%/44%), neuropatia sensoriale periferica (47%/38%), diarrea (32%/22%) e anemia (26%/31%). Gli eventi avversi di grado 3 o 4 più comuni (>10%) sono stati trombocitopenia (45%/33%), anemia (14%/16%) e neutropenia (13%/4%). Le infezioni/infestazioni di grado 3/4 hanno rappresentato il 21% nel gruppo DVd il 19% nel gruppo Vd. L’evento avverso emergente da trattamento, o TEAE, più comune (≥5%) di tipo infezioni/infestazioni di grado 3/4 è stato la polmonite (8%/10%). Il numero di pazienti con eventi emorragici di grado 3 o 4 (3 pazienti nel gruppo DVd, 2 pazienti nel gruppo Vd) è stato ridotto in entrambi i gruppi di trattamento. Pochi pazienti (7%/9%) hanno interrotto la terapia a causa di un TEAE.1
Informazioni sullo studio clinico MMY3004 (CASTOR)
Lo studio clinico di fase 3, multinazionale, in aperto, randomizzato, multicentrico, con controllo attivo MMY3004 ha riguardato 498 pazienti affetti da mieloma multiplo che hanno ricevuto in media due linee terapiche precedenti. Il 66% di pazienti aveva ricevuto un trattamento precedente a base di bortezomib, il 76% ha ricevuto un trattamento precedente a base di un agente immunomodulante, mentre il 48% aveva ricevuto un trattamento precedente a base di un PI e di un agente immunomodulante. Il 33% dei pazienti era risultato refrattario a un agente immunomodulante, mentre il 32% era risultato refrattario all’ultima linea terapica precedente. I pazienti sono stati randomizzati per ricevere daratumumab combinato con bortezomib e desametasone sottocutanei (n=251) oppure solo bortezomib e desametasone (n=247). I partecipanti sono stati trattati con daratumumab fino alla progressione della malattia, a un livello inaccettabile di tossicità o per altre ragioni che hanno portato all’interruzione dello studio clinico.
Il giorno 30 marzo 2016, dopo il raggiungimento dell’endpoint primario del miglioramento della PFS in un’analisi interinale programmata (HR = 0,39, p<0,0001), MMY3004 (CASTOR) è diventato uno studio clinico in aperto. In base alle raccomandazioni di un comitato indipendente per il monitoraggio dei dati (IDMC), ai pazienti nel braccio sottoposto a trattamento standard è stata offerta la possibilità di ricevere daratumumab a seguito della conferma della progressione della malattia.
Janssen avvierà le discussioni con le autorità di regolamentazione sul potenziale di una richiesta di autorizzazione in base ai risultati di questo studio. È in fase di preparazione una relazione completa sullo studio clinico che sarà presentata alle autorità sanitarie globali.
Ulteriori dati sul trattamento in combinazione
Anche lo studio clinico di fase 3 MMY3003 (POLLUX), che ha confrontato daratumumab in combinazione con lenalidomide e desametasone rispetto ai soli lenalidomide e desametasone nei pazienti affetti da mieloma multiplo che avevano ricevuto almeno una linea terapica precedente, è diventato uno studio in aperto nel mese di maggio 2016. In base ai risultati dell’analisi interinale programmata condotta da un comitato indipendente per il monitoraggio dei dati, lo studio ha centrato l’endpoint primario del miglioramento della PFS. I dati dello studio clinico POLLUX saranno presentati al Presidential Symposium dell’EHA venerdì 10 giugno 2016 alle ore 16:47 CEST (abstract n. LB2238).
Informazioni su daratumumab
Daratumumab è un biologico innovativo mirato alla CD38, una proteina di superficie con espressione elevata in diverse cellule di mieloma, indipendentemente dalla fase della malattia . Daratumumab provoca la rapida morte delle cellule tramite apoptosi (morte cellulare programmata)7,8 e meccanismi d'azione immunomediati, inclusa la citotossicità complemento-dipendente (CDC), la citotossicità cellulare anticorpo-dipendente (ADCC) e la fagocitosi cellulare anticorpo-dipendente (ADCP). Daratumumab ha dimostrato inoltre effetti immunomodulanti che contribuiscono alla morte cellulare del tumore grazie all'aumento delle cellule immunosoppressive come le cellule T-reg, B-reg e le cellule soppressive di derivazione mieloide. Attualmente sono in corso cinque studi clinici di fase 3 con daratumumab in pazienti con recidiva e di prima linea. Sono in fase di programmazione o di svolgimento anche studi addizionali per valutare il potenziale di daratumumab in altri tumori maligni e pre-maligni con espressione della CD38. Per ulteriori informazioni, si prega di visitare il sito www.clinicaltrials.gov.
Nel mese di maggio 2016, daratumumab è stato approvato dalla Commissione europea (CE) come monoterapia per pazienti adulti affetti da mieloma multiplo (MM) recidivato e refrattario, precedentemente sottoposti a una terapia basata su un inibitore del proteasoma (IP) e su un agente immunomodulante con dimostrata progressione della malattia rispetto all'ultimo trattamento somministrato. Daratumumab è stato approvato con una valutazione accelerata, un processo riservato ai medicinali che si ritiene possano essere di interesse sanitario pubblico, in particolare dal punto di vista dell’innovazione terapeutica. Nel mese di agosto 2012 Janssen Biotech, Inc. e Genmab A/S hanno concluso un accordo mondiale che garantisce a Janssen i diritti di licenza esclusiva per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di daratumumab.

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