BOSTON, 20 aprile - I nuovi trattamenti per il mieloma multiplo sono ora accessibili a un numero più alto di pazienti. È l'effetto delle nuove linee guida aggiornate dagli esperti del National Comprehensive Cancer Network (Nccn), che hanno di recente presentato i risultati del loro lavoro nel corso dell'ultima conferenza annuale dell'associazione.
Kenneth Anderson, docente presso l'Harvard Medical School e il Dana Farber Cancer Institute di Boston, spiega: «Abbiamo modificato le linee guida per ampliare il numero di persone che possono beneficiare dei nuovi trattamenti». Ora anche i pazienti asintomatici sono eleggibili per il trattamento. «Non dobbiamo più aspettare che siano presenti le cosiddette caratteristiche Crab, ovvero aumento dei livelli di calcio, insufficienza renale, anemia o anomalie ossee», aggiunge Anderson.
Ci sono novità anche sulla classificazione delle nuove diagnosi di mieloma multiplo. Ora non ci si basa più sul sistema di stadiazione Iss (International staging system), ma su una versione rivista che si serve anche di dati citogenetici.
Si registrano novità anche per quanto riguarda i trattamenti. Per i pazienti con una nuova diagnosi i medici indicano come regime preferenziale di categoria 1 la combinazione lenalidomide/bortezomib/dexametasone, che si è dimostrata superiore alle combinazioni di due farmaci. Un'altra combinazione tripla è costituita da lenalidomide/ixazomib/dexametasone.
«Per la prima volta disponiamo di una tripletta di farmaci orali come trattamento iniziale, un enorme vantaggio per i caregiver, ma soprattutto per i pazienti», spiega Anderson.
Infine, le linee guida si esprimono anche sui casi di recidiva, trattabili ora anche con due nuovi farmaci, Elotuzumab e Daratumumab, entrambi approvati dalla Fda americana nel novembre scorso.
«Tanti cambiamenti che riflettono i grandi passi avanti compiuti nella diagnosi e nel trattamento della patologia», conclude Anderson.
Kenneth Anderson, docente presso l'Harvard Medical School e il Dana Farber Cancer Institute di Boston, spiega: «Abbiamo modificato le linee guida per ampliare il numero di persone che possono beneficiare dei nuovi trattamenti». Ora anche i pazienti asintomatici sono eleggibili per il trattamento. «Non dobbiamo più aspettare che siano presenti le cosiddette caratteristiche Crab, ovvero aumento dei livelli di calcio, insufficienza renale, anemia o anomalie ossee», aggiunge Anderson.
Ci sono novità anche sulla classificazione delle nuove diagnosi di mieloma multiplo. Ora non ci si basa più sul sistema di stadiazione Iss (International staging system), ma su una versione rivista che si serve anche di dati citogenetici.
Si registrano novità anche per quanto riguarda i trattamenti. Per i pazienti con una nuova diagnosi i medici indicano come regime preferenziale di categoria 1 la combinazione lenalidomide/bortezomib/dexametasone, che si è dimostrata superiore alle combinazioni di due farmaci. Un'altra combinazione tripla è costituita da lenalidomide/ixazomib/dexametasone.
«Per la prima volta disponiamo di una tripletta di farmaci orali come trattamento iniziale, un enorme vantaggio per i caregiver, ma soprattutto per i pazienti», spiega Anderson.
Infine, le linee guida si esprimono anche sui casi di recidiva, trattabili ora anche con due nuovi farmaci, Elotuzumab e Daratumumab, entrambi approvati dalla Fda americana nel novembre scorso.
«Tanti cambiamenti che riflettono i grandi passi avanti compiuti nella diagnosi e nel trattamento della patologia», conclude Anderson.
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