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lunedì 20 gennaio 2014

I linfociti T modificati sono la nostra nuova speranza (viene dall'ospedale San Raffaele)


Uno studio, condotto da un team multidisciplinare di ricercatori guidato dal Dott. Attilio Bondanza, responsabile dell’Unità di Immunoterapia delle Leucemie del San Raffaele (via Olgettina 60, Milano), e finanziato da AIRC, ha messo a punto una nuova strategia per combattere la leucemia mieloide acuta e il mieloma multiplo. La ricerca, a firma dei ricercatori del San Raffaele di Milano, è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Blood. Nel dettaglio:

I LINFOCITI: SONO LE CELLULE CHE CI DIFENDONO DALLE MALATTIE – I linfociti T  sono cellule del sangue aventi un ruolo chiave nello sviluppo delle risposte immunitarie.
In particolare, sono responsabili dell’immunità adattativa cellulo-mediata.
- Ogni linfocita è infatti specifico per un determinato antigene (piccolo frammento di una proteina), il cui riconoscimento, per esempio su una cellula infettata da un virus o su una cellula tumorale, può mediarne l’eliminazione selettiva.
- Nel nostro organismo è presente un ampio repertorio di linfociti, che riconoscono antigeni diversi e che, grazie alla loro specificità di riconoscimento, ci difendono da numerose malattie.

IL RICONOSCIMENTO DELLE CELLULE TUMORALI – Questo riconoscimento dipende da un recettore antigene-specifico presente sulla superficie del linfocita: ogni linfocita esprime un solo tipo di recettore, diverso da quello di tutti gli altri.
- E’ in questo modo che alcuni linfociti sono in grado di riconoscere antigeni espressi dalle cellule tumorali, moltiplicarsi e attaccare il tumore.
- Purtroppo però, i linfociti tumore-specifici sono molto rari e non riescono a combattere efficacemente la malattia.

LA MODIFICA PER IL POTENZIAMENTO DEI LINFOCITI  OPERATA DAL SAN RAFFAELE – Recentemente, studi clinici condotti negli USA hanno dimostrato l’efficacia di linfociti geneticamente modificati con dei recettori antigene-specifici chimerici derivati dagli anticorpi chiamati CAR (“chimeric antigen receptors”), in tumori del sangue a basso grado di malignità, come la leucemia linfatica cronica.
- I ricercatori del San Raffaele hanno sviluppato nei laboratori un recettore chimerico specifico per l’antigene CD44v6, espresso invece in tumori ad alto grado di malignità, come la leucemia mieloide acuta e il mieloma multiplo.

IL COMMENTO DELLA DR.SSA CASUCCI, PRIMA AUTRICE DELLA RICERCA – “Abbiamo isolato i linfociti da pazienti affetti da leucemia o mieloma e li abbiamo modificati geneticamente con il nostro CAR mediante vettori virali” afferma la Dr.ssa Monica Casucci, prima autrice del lavoro.
“Grazie all’espressione del CAR – aggiunge la Dr.ssa Casacci, – i linfociti si sono dimostrati dei killers tumorali molto più potenti, sia dei normali linfociti, che dell’anticorpo d’origine, dimostrandosi capaci di eliminare completamente i tumori dei pazienti in diversi modelli preclinici”.

IL COMMENTO DELLA DR.SSA BONINI, PIONIERE ITALIANO NELLA TERAPIA GENETICA DELLE LEUCEMIE – “I linfociti geneticamente modificati con il CAR sviluppato in laboratorio si sono dimostrati straordinariamente efficaci, e anche sicuri” ha commentato la Dr.ssa Chiara Bonini, pioniere italiano nel campo della terapia genica delle leucemie, che ha partecipato allo studio.
“Grazie alla co-espressione in questi linfociti di un gene suicida – ha spiegato la Dr.ssa, – cioè di un interruttore che ci permette di eliminarli quando vogliamo, in futuro sarà infatti possibile controllarne i potenziali effetti collaterali”.

LE CONCLUSIONI DEI DR. BONDANZA E CICERI: “PRESO L’INIZIO DELLA SPERIMENTAZIONE” – Concludono il Dr. Attilio Bondanza ed il Dr. Fabio Ciceri, primario del reparto di Ematologia e Trapianto di Midollo del San Raffaele: “Il prossimo traguardo sarà quello di iniziare al più presto, presso il nostro Centro, una sperimentazione clinica in pazienti affetti da forme aggressive di leucemia mieloide acuta e mieloma multiplo, con la speranza di poter curare definitivamente queste terribili malattie”.

CONTATTI DEI MEDICI – Di seguito i contatti con i medici che hanno condotto la ricerca:
- Tel. Segreteria Direzione Scientifica: 02 2643 4880 – 4093 – 4860
- tel. Dipartimento di ematologia: 02 26437703

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